giovedì 28 febbraio 2008

Idrocarburi e non solo

Caso-Tamoil. Ieri pomeriggio in Comune si è tenuta una conferenza stampa con Arpa, Asl ed enti locali per fare il punto della situazione. I dati delle migliaia di campionamenti e analisi effettuate su 2 degli 80 ettari della zona a rischio conataminazione ritraggono una situazione decisamente preoccupante.
Cito dall'articolo de La Provincia di oggi:
" Ebbene quello che preoccupa, al di là dell'inquinamento, è la possibile esalazione dei terreni appunto delle canottieri al di là del ponte di Po. In particolare le indagini hanno chiarito che ci sono idrocarburi leggeri, mtbe (ndr. Metilterbutiletere, un additivo altottanico, ottenuto per sintesi da isobutene e metanolo), composti aromatici soprattutto nei terreni superficiali a nord, dalla canottieri Flora fino alla Bissolati, quindi una fascia ben precisa di terreno. Tuttavia l'inquinamento, hanno chiarito ieri amministratori e tecnici, non è omogeneo e tende a differenziarsi in base ai terreni che attraversa ed ai materiali che incontra. Non basta. Le ricerche dell'Arpa hanno dimostrato che 50 anni fa nei terreni dove ora sorgono le canottieri esistevano delle lanche che sono state riempite da svariati materiali (si parla pure di amianto) per costruire le società; che prima ancora esisteva il Riglio, c'era un deposito della Tamangi e c'era la Raffineria Italia; che sono state variate le anse del Po e poi con la costruzione dell'argine è venuto ad interrompersi l'andamento del Riglio. E non bisogna dimenticare che tutti scaricavano senza permesso."
La nostra terra umiliata e ferita, ancora una volta.

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