martedì 24 febbraio 2009

Anche questa volta, gli animali si dimostrano più intelligenti dell'uomo


Roma, ItaliaLe api lo sanno che bisogna stare alla larga dagli Ogm! Una ricerca canadese rivela, infatti, che nei campi di colza geneticamente modificata si è verificata una forte riduzione del numero delle api presenti insieme a un forte deficit nell'attività di impollinazione.
Le api - insetti fondamentali per la loro attività di impollinazione - sono un bioindicatore della qualità degli agrosistemi. La loro fuga dai campi biotech è un segnale grave che l'agricoltura non può ignorare.
Questa preoccupante notizia conferma per l'ennesima volta che le coltivazioni Ogm rappresentano una minaccia per la biodiversità e per la libertà di scelta di consumatori e agricoltori.
Il recente rapporto di Greenpeace "Coesistenza impossibile" dimostra, sulla base di analisi di laboratorio e campionature in quaranta campi di mais spagnoli, che le colture tradizionali e gli Ogm non possono coesistere. In almeno un quarto dei casi si è registrata la contaminazione non voluta da Ogm.
Alcuni mesi fa in Spagna, Messico e Filippine gli attivisti hanno marchiato alcuni campi di mais con cerchi e lettere giganti per denunciare il rischio di contaminazione.

mercoledì 18 febbraio 2009

Te lo ripeto: NO!

In piena solidarietà con le numerose mobilitazioni spontanee ed istituzionali sorte in questi ultimi mesi, Movimento Zero Cremona intende ribadire il suo deciso e consapevole NO alla costruzione della discarica di amianto di Cappella Cantone.
Le ragioni di questa nostra ostilità sono diverse e tutte meritevoli di essere puntualmente elencate.
Per prima cosa, intendiamo porre l'attenzione sulla non idoneità del sito designato ad ospitare l'impianto di stoccaggio: esso verrà infatti a sorgere ad una distanza di sole poche centinaia di metri dalla preesistente discarica RSU di Corte Madama, localizzazione che contravviene ad una precisa ed unanime volontà del Consiglio Provinciale, espressa nel Piano Rifiuti. Da questo punto di vista, la conseguente modifica da parte della Giunta Regionale del Piano Rifiuti (con la quale la Regione ha eliminato la norma che prevedeva una distanza di sicurezza minima di 5 km tra le discariche) dimostra non solo lo sprezzo del Pirellone nei confronti dell'autonomia locale, ma anche e soprattutto il grado di asservimento dell'amministrazione regionale agli interessi privati (perchè naturalmente c'è un interesse privato, e ben evidente, dietro a tutto questo). Di fatto, nessuno dei signori in Regione sembra prendere minimamente in considerazione la dequalificazione che comporterebbe per il territorio cremonese la prossimità di due discariche di questa qualità ed entità.
In secondo luogo, i terreni eletti ad ospitare la discarica presentano falde acquifere affioranti: particolare questo non di poco conto, se si considera quale rischio sanitario comporterebbe una dispersione delle fibre di amianto nella falda acquifera. A coloro che contestano la pericolosità della dispersione in falda, adducendo la scusa che l'amianto sarebbe pericoloso solo in forma volatile, rispondiamo che in realtà la nocività della sua ingestione è una questione ancora molto controversa e diabattuta (vi sono studi aggiornati che ne sostengono la cancerogenicità, come quello condotto dal Cancer Registry of Norway e presentato il 28 settembre 2004). Al di là di questo, è ben provato come l’utilizzazione di acque contaminate da amianto potrebbe essere causa dell’aumento della concentrazione di fibre nell’aria.
Altro importante elemento da considerare sono le dimensioni del sito in questione, destinato a stoccare un quantitativo di amianto di gran lunga superiore alle necessità di smaltimento della provincia di Cremona. Dato che la maggior parte di questi rifiuti speciali provengono da Milano e da altre province lombarde, non riusciamo davvero a capire per quale motivo la sola Provincia di Cremona, contro ogni principio di equità e responsabilità, dovrebbe farsi carico del suo smaltimento.
Se a pensar male non si fa peccato, si direbbe che la sola colpa del nostro territorio sia da imputare al suo scarso peso demografico e quindi elettorale.
Tuttavia, ciò che amareggia di più è constatare come, ancora una volta, il primato dell'interesse privato finisca per imporsi a danno del bene pubblico, faro guida che dovrebbe invece orientare le scelte e l’azione amministrativa dei nostri governanti.
A questo odioso sopruso, perpetrato per favorire l'imprenditore affarista di turno, Movimento Zero si opporrà con tutte le sue forze, garantendo la propria solidarietà ed il proprio pur modesto supporto a tutti gli amministratori e cittadini che decideranno di mobilitarsi nella difesa del territorio.

MZCremona