venerdì 28 marzo 2008

Raccolta firme contro la discarica di Cappella Cantone


Fonte: La Provincia, Venerdì 28 Marzo

In una conferenza stampa tenutasi ieri a Cappella Cantone, i sindaci Pierluigi Tadi, Cesira Bassanetti e Giorgio Armelloni hanno annunciato l'imminente apertura di una raccolta firme contro la nuova discarica di amianto, il cui progetto si trova attualmente al vaglio della Regione.
La raccolta firme, prevista per il prossimo fine settimana, si terrà nei comuni di Cappella Cantone, Soresina, San Bassano e Castelleone.

mercoledì 19 marzo 2008

Rifiuto s.p.a.

Per gentile concessione dell'autore, vi proponiamo una interessantissima riflessione personale di Marco Lena, tratta dal blog dell'associazione culturale Minas Tirith.
Merita davvero una attenta lettura.

La discarica di Vescovato si farà.
Gli amministratori pubblici sono praticamente tutti d'accordo.
Questo il risultato della riunione tenutasi ieri nell'auditorium vescovatino.
E così, a due passi dalla bomba ecologica di Malagnino (che, ricordiamo, avrebbe dovuto "sopportare" 250.000 tonnellate di spazzatura mentre ne ha totalizzate ad oggi più di 1.000.000 (Un milione!)), nascerà l'ennesimo centro di raccolta di rifiuti indistinti che, dati alla mano, per dimensioni e capacità, andrà nella realtà a congiungersi con la già presente discarica malagninese.

E gli amministratori?
Il Sindaco di Vescovato parla della difficoltà di attuare la raccolta differenziata, parla della necessità di avere l'ennesimo luogo di concentrazione dell'immondizia per poter abbassare le tasse sui rifiuti e smaltirli più velocemente, di quanto il suo comune faccia per difendere l'ambiente,
Il Sig. Dusi, dell'ecologista Sinistra Arcobaleno, sostiene che la discarica sarà dotata di un impianto di pretrattamento che attuerà automaticamente la raccolta differenziata e che la critica dei movimenti contrari debba rivolgersi al "Piano provinciale per i rifiuti" in generale. PIano che, lui stesso, ha rivendicato di aver approvato.

Parole. Parole vuote di chi ha già deciso, insieme ai poteri forti locali (vedi AEM cremona), che la zona tra Vescovato e Malagnino dovrà diventare il ricettacolo di ogni tipo di accumulo nocivo ed il cimitero fisico e morale della nostra coscienza ambientale e della vocazione agricola del nostro territorio.

Non mi dilungherò sulla banalità degli amministratori provinciali e della leggerezza (eterodiretta?) con la quale continuano a trattare il tema dello smaltimento dei rifiuti, sulla mancanza di una politica concreta di forte incentivazione della raccolta differenziata e creazione di strutture atte al riciclaggio ed al riutilizzo dei materiali, sulla decisa spinta da prendere verso la razionalizzazione della produzione e dei consumi. No.
Il mio ragionamento vuole andare più nel profondo.
Da Millenni, oserei dire da sempre, il nostro territorio è stato letteralmente "madre" della nostra gente. Letteralmente perchè, come una Madre, ha sfamato le generazioni grazie alla generosità e alla prosperità dei suoi canali, della sua terra scura, dei suoi campi e del suo Fiume. Ha permesso lo sviluppo di Civiltà, di Cultura e di Arte, di potenza politica ed economica che, senza il sostegno fondamentale del lavoro agricolo e dei suoi frutti, non si sarebe mai realizzata. Poi è arrivata la modernità. Da allora, lavorare la terra per sfamare la propria famiglia è diventato sempre più affare di pochi, affare sporco e vergognoso. Era diventato molto più dignitoso scappare dai campi, dalla propria gente, dalle camicie rotte e dalle scope fatte di sterpi, per rifugiarsi nell'ingorgo delle metropoli e nella splendente carriera degli Uffici, sradicandosi completamente, dimenticando le proprie origini, snaturando il proprio essere. Fu giusto?

I Cremonesi sono agricoltori. E con orgoglio è giusto rivendicarlo, tutt'oggi. E cosa ha di più importante, più caro, un agricoltore vero (e non i nuovi speculatori), se non la propria terra? Cosa non dovrebbe fare per difenderla dagli abusi, dai veleni, dalle speculazioni? Ecco il punto.
Cosa succederà quando le bombe ecologiche esploderanno ed infetteranno coi loro veleni i terreni e le falde acquifere? Non oggi, non domani, non fra dieci o venti anni, ma accadrà. Cosa succederà, dunque? Chi potrà giustificare, ed in quale modo, un simile scempio, un tale inganno perpetrato a danno dei nostri figli?

A quel punto, quando anche la Terra, ultima risorsa dell'Uomo tradito dal libero mercato, da un sistema economico assassino e da un modello di sviluppo atroce, sarà avvelenata fino alle radici del Mondo, stuprata, abbandonata, inutilizzabile, STERILE... a quel punto, quando il legame tra il Sangue ed il Suolo verrà privato della sua componente ambientale (se la prima non si verrà a perdere con molta più rapidità di quest'ultima), cosa rimarrà della nostra Terra se non una desolata e piatta distesa di uomini vuoti di spirito, di letali rovine?

Digressione filosofica la mia, certo, impolitica, ma non catastrofica. Non è chi si oppone a questi modelli il catastrofista, ma chi li propugna, alfiere di un Sistema che è alla radice profondamento sbagliato.
Quando - e sarà tardi se non si agisce da subito - la gente comincerà ad alzare la testa, a togliere gli occhi dalla Tv, a rimboccarsi le maniche per cambiare le regole del gioco, a recuperare il legame sacro con la propria piccola Patria, allora la discarica diverrà un problema banale ed impolitico, semplicemente perchè nessuno si sognerebbe mai di violentare la propria "Madre" costruendone una.

Marco Lena

lunedì 10 marzo 2008

Banchetto Zero Voto a Brescia



Dopo Cremona, un secondo appuntamento a Brescia per la nostra campagna sull'astensionismo critico.

Sabato 15 Marzo in piazza Duomo, Movimento Zero Brescia sarà presente con un suo banchetto per distribuire materiale informativo sulla campagna ZERO VOTO.
Ora tocca a voi!

VIA la Tamoil da Cremona!

Destano allarme, rabbia e sconforto le dichiarazioni del presidente dell'Arpa, Paolo Beati, rilasciate nel corso della riunione tenutasi in Provincia venerdì scorso, presenti le commissioni Ambiente di Comune e Provincia . Secondo il presidente Arpa, la bonifica dei terreni interni alla Raffineria Tamoil non sarà possibile fino a che l'impianto resterà in attività. Quella delle aree circostanti è giudicata difficile e costosa e la sua opportunità verrà decisa solo dopo una valutazione approfondita dei rischi sanitari. La barriera idraulica in funzione da settembre sembra aver in parte arginato la fuoriuscita di inquinanti dal sito della Tamoil, anche se, per espressa ammissione dei tecnici, nessuno può ancora accertare di aver arginato la contaminazione.
Nel frattempo, la campagna di indagini iniziata in autunno ha evidenziato una situazione che è eufemistico definire inquietante: Flora, Bissolati e Cral Tamoil sembrano essere le zone più colpite. In particolare alla Bissolati sono state rilevate concentrazioni spaventose di inquinanti: primo tra tutti il benzene (noto agente cancerogeno), presente in una quantità 23mila volte superiore ai limiti di legge! A completare la vergognosa rassegna concorrono altre porcherie di raffineria, tra le quali il toluene, l'etilbenzene e lo xilene, per una concentrazione complessiva di idrocarburi che supera di ben cinque volte i limiti di legge.
In conclusione: dieci amministratori della Tamoil, membri dei CdA avvicendatisi dal 1999 al 2007, sono attualmente indagati per avvelenamento delle acque e i soci della Bissolati hanno già chiesto alla Asl un'indagine statistica interna sulle morti per tumore.
Ci chiediamo tutti chi mai pagherà per i rischi arrecati alla salute dei cittadini nonchè per il grave attentato all'integrità del territorio. Confidando nell'intrinseca incapacità della giustizia italiana, ci risulta facile affermare: NESSUNO.
Intanto, la distilleria di veleni alle porte della nostra bella città continua indisturbata la sua degradante attività. Finchè l'impianto di raffinazione continuerà a funzionare, è impensabile procedere ad una efficace bonifica della zona e il rischio di inquinamento non potrà mai dirsi scongiurato.
La salute dei cittadini e la salvaguardia del territorio sono valori supremi, dinnanzi ai quali non è lecito opporre ragioni di ordine economico. Cittadini, levate alta la vostra voce: LA TAMOIL DI CREMONA VA CHIUSA!

Per ulteriori approfondimenti, vi consigliamo questa ottima inchiesta de Il Vascello.

giovedì 6 marzo 2008

La Lombardia esulta!

Milano, 4 marzo - (Adnkronos) - E' stato stralciato in Consiglio regionale lombardo il cosiddetto emendamento 'ammazzaparchi', presentato dall'assessore al Territorio Davide Boni e inserito nel provvedimento di modifica alla legge regionale 12 per il governo del territorio. La decisione e' stata comunicata oggi in Consiglio dallo stesso assessore Boni.

La straordinaria mobilitazione di comitati, movimenti ambientalisti, amministratori e cittadini ha dato i suoi frutti. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno sostenuto l'appello per la difesa del territorio Lombardo. Continuiamo a vigilare!